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Idropulsori con getto a doccia o a ‘docciarella’?

Posted on 11 marzo 2020 by admin

Gli idropulsori funzionano a filo o a batteria esercitando un potente getto idrico, la cui pressione è regolabile, che garantisce la massima pulizia dentale. I getti possono essere singoli o multipli e di intensità variabile, a seconda delle necessità. La potenza e pressione del getto d’acqua (o acqua e aria) dipende anche dal tipo di alimentazione e dal wattaggio del motore montato dall’apparecchio. E’ possibile selezionare diversi gradi di velocità e potenza del getto che, per quanto riguarda gli idropulsori fissi, va da un minimo di 1 a un massimo di 10 nella scala dei valori impostabili, mentre nei modelli portatili cordless, alimentati a batteria, si va in genere solo da 1 a 3.

Nel caso degli idropulsori fissi si assiste a una vera e propria ‘doccia dentale’ che consiste in un potente getto continuo d’acqua o di miscela composta da acqua e collutorio, mentre nei cordless si ha una sequenza di getti meno potenti, a intervalli intermittenti, in modo da essere comunque efficaci nel rimuovere eventuali residui fra dente e dente. In alcuni modelli, oltre al consueto getto più o meno potente, si possono attivare dei getti più soft, cosiddetti ‘a docciarella’ che consistono in delicati massaggi gengivali. Le gengive sono molto sensibili e soggette a sanguinamento e a ritrazione, in alcuni casi possono essere infiammate, arrossate e sedi di ascessi, patologie che se trascurate possono compromettere la salute dentale, fino alla perdita del dente sano.

Per un approccio indolore e di prevenzione, i migliori idropulsori sono dotati di funzioni per il trattamento delle gengive come, appunto, questo sistema di getto delicato ‘a docciarella’ che ‘coccola’ le gengive e, al tempo stesso, le igienizza evitando l’insorgere di infezioni o malattie. Per usare al meglio l’idropulsore occorre direzionare il getto idrico proprio sul bordo gengivale e negli interstizi fra i denti azionando il massimo livello di pressione per spazzare via eventuali residui di cibo rimasti incastrati fra dente e dente. L’idropulsore va attivato una volta che è già inserito nel cavo orale, per evitare che l’acqua fuoriesca e si sprechi, per un’azione ancora più igienizzante si può aggiungere nel serbatoio una dose di collutorio che mischiandosi all’acqua, che dev’essere a temperatura ambiente né calda e né fredda, è in grado di assicurare una pulizia più approfondita di tutto il cavo orale.

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